Fossi il sindaco, assumerei quel genio che ha commentato la scomparsa del caimano da un circo del luogo inventando un meme su Fb con il logo del coccodrillo Lacoste con sotto la scritta Orosei. È un capolavoro di ironia e comunicativa, di fronte al quale la bestia di Morisi e del Capitano sono come i bastoncini di Capitan Findus: buoni per i bambini.

D’accordo, saranno stati venti giorni di preoccupazioni per il rettilone scomparso dal circo che s’è fermato a Orosei. Adesso l’hanno ritrovato e l’ufficio di promozione turistica può riprendere a dormire la notte. Poi di mezzo ci sono andati gli ambientalisti, che sono stati accusati di averlo liberato apposta per combattere i circhi carcerieri e sfruttatori degli animali. È una leggenda metropolitana, uguale e contraria a quell’altra che li accusava di noleggiare elicotteri (finanziati da Soros, visto quello che costano…) per lanciare vipere sui boschi e impaurire i cacciatori. Ma loro non c’entrano. L’unico modo di combattere l’ignoranza è di stemperare le (eccessive) paure con un po’ di umorismo: è un segno di intelligenza, qualità di cui in questo Paese abbiamo sempre più bisogno.

Questo ignoto creativo che si materializza con un post nel nostro quotidiano digitale merita un posto nella walk of fame delle coscienze libere. Il caimano di suo è un pigro, che cerca di procurarsi il cibo con il minimo sforzo e non si interessa di umani se proprio non gli vai a rompere l’anima. E allora inventiamo il Premio caimano d’argento destinato a chi risveglia la pigrizia delle coscienze senza discorsi – che ormai ci hanno stancato – ma con un sorriso. Avvertiva il saggio: “Non prendere la vita troppo sul serio, non ne uscirai vivo”. Aveva ragione.