Vicenza è una freccia in quegli anni, perché corre assieme ai cambiamenti veloci di quel periodo

In copertina sono satte messe le Frecce Tricolori che sorvolano Vicenza (foto di Luigino Caliaro) come simbolo di una città che è una freccia. Perché? Perché si adegua ai veloci cambiamenti di quegli anni, che sono tanti, profondi e rapidi. Li rincorre e li acchiappa. E talvolta anticipa l’evoluzione in atto. “Che freccia Vicenza 90!” è il titolo del nuovo libro di Antonio Di Lorenzo in arrivo.

La copertina del nuovo libro di Antonio Di Lorenzo, in arrivo

La società in cui viviamo oggi è frutto dei cambiamenti, alle volte delle autentiche rivoluzioni, di quegli anni. Il libro, organizzato in sedici capitoli, ha 264 pagine e racconta avvenimenti e personaggi anche attraverso 500 fotografie. Ricordiamone qualcuno: la prefetta Cancellieri, Baggio miracolo ai mondiali, la protesta al letame degli allevatori, la grande manifestazione per le pensioni del 1994, il primo esperimento del metrò di superficie a Vicenza, l’Ufo che atterra (almeno così qualcuno crede, guardando i segni di un cerchio) vicino a Lugo di Vicenza nell’estate del 1996.

C’è Tangentopoli che rivoluziona la politica e l’amministrazione: tre sindaci in otto anni a Vicenza, quattro presidenti di Provincia. Ma pensate ad altri cambiamenti: a come cresce l’economia negli anni Novanta, alla locomotiva del Nordest, pensate a come cambia la società, agli stili di vita, all’immigrazione che stravolge le nostre categorie e al sesso che diventa show. Pensate allo sport, con la tv che prende il posto dello stadio. Ma pensate al più grande cambiamento di tutti, quello innescato dalla tecnologia che scopre Internet, pensate ai primi cellulari simili a piccole valigie, al Gps, all’airbag, all’alba della tv satellitare che spunta proprio a Vicenza in un salone in Fiera.

Vicenza negli anni Novanta è una città di pulsioni, intuizioni e scommesse, non sempre vinte. Vive le feste popolari Sotto le mura e Lungo i portici di Monte Berico che richiamano decine di migliaia di persone ma anche il breve sogno del volo con Roma, la questione dello stadio resta in bilico sul futuro, c’è perfino il primo tentativo di realizzare un metrò arriva a discutere sul tram da istituire in corso Palladio come Strasburgo. Insomma, Vicenza resta la città problematica che conosciamo.